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13 ottobre 2012

Tagli alla Sicurezza: ordini del giorno in Parlamento/ le reazioni politiche


L.STABILITA':GASPARRI, NO TAGLI SICUREZZA O VOTIAMO NO
(ANSA) - ROMA, 12 OTT - Se il governo non rispetta gli
impegni votati dal Parlamento a non tagliare gli organici delle
forze dell'ordine ''la Legge di stabilita' non puo' essere
votata''. Lo dice il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio
Gasparri. (SEGUE).

L.STABILITA':GASPARRI,NO TAGLI SICUREZZA O VOTIAMO NO (2)
(ANSA) - ROMA, 12 OTT - ''Il Senato - dice Gasparri - ha
approvato alla unanimita' la mia mozione, seguita da quelle
degli altri gruppi, per correggere i tagli agli organici delle
Forze dell'Ordine attuati dal governo, limitando al venti per
cento la sostituzione del personale che va in pensione. Il
governo e' tenuto a rispettare questa indicazione del Parlamento
nella Legge di Stabilita'. Se non lo fa, e finora ha ignorato la
volonta' unanime del Senato, la Legge di Stabilita' non puo'
essere votata''. (ANSA).

L. STABILITA': FIANO, GASPARRI IERI TAGLIAVA, OGGI STREPITA
(ANSA) - ROMA, 12 OTT -'' Ma il senatore Gasparri, che con
tanta veemenza strepita contro il blocco del turnover del
comparto sicurezza, e' lo stesso Gasparri che votava senza
fiatare gli oltre 3 miliardi e mezzo di tagli che in questi anni
il suo governo ha inflitto alle forze dell'ordine e alle forze
armate? Deve evidentemente trattarsi di un caso di omonimia''.
Lo dice il responsabile sicurezza del pd Emanuele Fiano.
''Il Partito Democratico, per primo - aggiunge - ha
presentato una mozione per limitare l'impatto che la spending
review rischia di comportare sul servizio di sicurezza dei
cittadini e sulla vita di quelle centinaia di migliaia di uomini
e donne che ogni giorno, a costo di grandi sacrifici personali,
lavorano nell'interesse del Paese. Saremo ovviamente ben lieti
di votare insieme a tutti gli altri partiti nei prossimi giorni
alla Camera le mozioni che sbloccano il turn over del comparto.
Ma non accettiamo il fatto che chi ha impugnato fino a ieri la
mannaia per tagliare i fondi per i lavoratori e le lavoratrici
del comparto sicurezza, si erga oggi a loro paladino come se
nulla fosse e le responsabilita' fossero solo del governo Monti,
dimenticandosi, solo per fare un esempio, gli oltre 700 milioni
di euro sottratti per il riordino delle carriere e il
congelamento, dal 2010 in poi, della progressione di stipendio,
entrambe decisioni prese dal governo Berlusconi''.
(ANSA).

Fonte: ilnuovogiornaledeimilitari.it